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L’anno liturgico comincia con il tempo dell’Avvento: un tempo di preparazione alla festa del Natale di Gesù, la maggiore ricorrenza della storia: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Lui si è degnato di assumere la nostra umanità, senza lasciare la sua divinità. Per questo il Natale va preparato e celebrato ogni anno.

Sono quattro settimane di felice aspettativa del Signore che viene e che verrà alla fine dei tempi.

Questa felice attesa va considerata in diversi modi. La prima è quella dell’Antico Testamento, in cui si attendeva il Messia di cui parlavano i profeti, ringraziando Dio, il suo ineffabile dono di salvezza che si realizzò con la venuta del Divin Redentore. Adesso, la venuta del Salvatore deve attualizzare nel cuore di ogni uomo, mentre la storia si direziona alla parusìa, ossia, alla venuta gloriosa del Signore. Le letture bibliche dell’Avvento vanno ascoltate alla luce di questa prospettiva: “Venite, camminiamo alla luce del Signore” (Is 2,5).

Nelle prime due settimane, la liturgia ci invita a vigilare e ad aspettare la venuta gloriosa del Salvatore. Un giorno, il Signore ritornerà per mettere fine alla storia umana, ma il nostro incontro con Lui è già fissato subito dopo la morte.

Mentre nelle ultime settimane, ricordiamo l’aspettativa dei profeti e di Maria. Ci prepariamo ancora di più per celebrare la nascita di Gesù a Betlemme. I profeti annunciano questo avvenimento con ricchezza di dettagli; nascerà dalla tribù di Giuda, a Betlemme, nella città di David e il suo Regno non avrà fine. Maria lo ha atteso con zelo materno e lo ha preparato per la missione terrena.

 

La corona dell’Avvento

La Corona dell’Avvento è il primo annuncio di Natale. È verde, segno di speranza e vita, e adornata con un laccio rosso, che simboleggia l’amore di Dio che ci avvolge ed è anche manifestazione del nostro amore, che attende con impazienza la nascita del Figlio di Dio.

È composta da quattro candele, che vengono accese una ogni domenica. Le candele rappresentano le tappe della salvezza. Nella prima domenica, si accende solo una candela; poi, successivamente, le altre, fino alla quarta domenica, dove saranno tutte accese.

La corona è fatta di rami di cipresso o di un albero ornamentale o di pigne, che ci ricordano la speranza cristiana, che cresce mentre si avvicina il Natale. Il fatto di essere in circolo significa che non ha principio né fine. È segno dell’amore di Dio, che è eterno, e della nostra perseveranza nell’amore che va verso il nostro Creatore e al prossimo.

Durante l’Avvento è predominante il colore viola, simbolo di conversione, che è frutto di una revisione di vita, ossia, metanoia.

Le luce significano soprattutto che attendiamo Colui che è la Luce che illumina tutti gli uomini che vengono a questo mondo (Gv 1,9), e che a breve arriverà. Pertanto, noi Lo aspettiamo con le luci, perché Lo amiamo e vogliamo essere luce con Lui.

Professore Felipe Aquino, www.cleofas.com.br e Twitter: @pfelipeaquino

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