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Il vero problema oggi è la formazione permanente, è il punto debole.
La pedagogia sta male.
Uno diventa formatore quando è capace di tradurre, la sua scenza spirituale, in percorsi pedagogici con delle finalità, con degli obiettivi finale e parziale.
Il formatore vero è quella persona che traduce quella sapienza spirituale in passo pedagogico che si può dare nella vita.
Formazione permanente avviene nel luogo dove sei. L’altro che diventa per me la mediazione misteriosa, attraverso la quale, il Padre Dio forma in me i sentimenti del Figlio.
Essere in crisi non è una cosa strana.
La cosa importante è che l’individuo avverte all’interno della sua istituzione una attenzione per la sua vita.
Nella mia famiglia religiosa io posso permettermi la libertà di essere in difficoltà, la mia famiglia mi accompagna, non mi allontana.
La nostra ipotesi, dunque, è che sia ancora troppo debole la proposta di formazione permanente, e che proprio tale debolezza costituisca uno dei motivi maggiori dell’esplosione delle crisi sacerdotale-religiose.

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